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Golfo di Guinea, nuova esercitazione anti-pirateria della Marina Militare

esercitazione anti-pirateria

Nel pomeriggio del 25 marzo, nelle acque del Golfo di Guinea, si è svolta un’esercitazione anti-pirateria che ha coinvolto la Motonave Grande Congo del Gruppo Grimaldi, la Confederazione Italiana Armatori (CONFITARMA), la Centrale Operativa della Marina Militare presso il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), la centrale operativa IMRCC del Comando Generale del corpo della C.P – Guardia Costiera (MARICOGECAP), la sede operativa del Gruppo Grimaldi in Napoli e la fregata Luigi Rizzo della Marina Militare.

L’importanza della prevenzione

Nonostante la diminuzione di attacchi registrata a livello globale nell’ultimo anno, il Golfo di Guinea rappresenta il principale hotspot di tale fenomeno e un’area di particolare interesse strategico ed economico per il nostro Paese sia per i numerosi scambi commerciali con in Paesi della regione, che in termini di approvvigionamento di risorse energetiche. La necessità di garantire una presenza costante nell’Area risulta un fattore determinante per salvaguardare gli interessi nazionali e le unità in transito nell’area, tenuto anche conto del fatto che il mancato reperimento di materie prime potrebbe causare danni all’intera filiera commerciale con aumenti di prezzo dei beni di prima necessità e conseguenti ripercussioni economiche anche a livello nazionale. Lo stesso vale per le economie dei Paesi del Golfo di Guinea, per i quali è fondamentale l’approvvigionamento di merci, in gran parte importate via mare.




esercitazione anti-pirateria 1

Nell’ambito delle varie dislocazioni di Unità della Marina Militare, al fine di consolidare ed incrementare l’efficacia delle procedure di allarme ed intervento in caso di eventi di pirateria, vengono costantemente programmate specifiche esercitazioni mirate a testare sia i flussi di comunicazione che l’interazione con tutti i soggetti nazionali interessati in caso di attacco. In uno scenario operativo estremamente realistico, il 25 marzo è stata svolta una di queste esercitazioni simulando un tentativo di abbordaggio di un gruppo di pirati nei confronti della motonave Grande Congo del Gruppo Grimaldi.

Le fasi dell’esercitazione anti-pirateria

L’esercitazione ha avuto inizio con l’attivazione da parte del mercantile attaccato del sistema automatico di allarme di sicurezza (SSAS – Ship Security Alert System), che ha inoltrato un segnale di pericolo alla Centrale IMRCC della Guardia Costiera, presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto a Roma, la quale ha proceduto ad informare la Centrale Operativa della Marina Militare (COMM) che ha disposto l’intervento di Nave Rizzo, Unità impegnata in missione di antipirateria, presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Golfo di Guinea condotta dalla Marina Militare e denominata “Gabinia” sotto il Controllo Operativo del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV).




esercitazione anti-pirateria 2

Il CSO (Company Security Officer) del Gruppo Grimaldi, una volta confermato l’attacco (simulato) ha immediatamente attivato il protocollo anticrisi della Compagnia assicurando così la rete di comunicazione/monitoraggio con tutte le parti coinvolte e l’opportuna risposta aziendale ad una circostanza di questo tipo. Ricevuto l’allarme, in coordinamento con il CSO della compagnia armatrice e con Confitarma, la Guardia Costiera ha immediatamente processato le prime notizie ricevute attivando una specifica procedura di surveillance satellitare attraverso i sistemi di monitoraggio del traffico marittimo, individuando così tutte le navi mercantili nazionali in navigazione in prossimità dell’area dell’evento.

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Il ruolo del Comandante di bordo

Grazie a questo efficiente e articolato coordinamento, in caso di evento reale, è possibile reagire prontamente ad un’eventuale situazione di emergenza. Nel frattempo, a bordo del mercantile, il Comandante ha avviato le procedure previste dal piano di sicurezza di bordo, disponendo inizialmente il ricovero dell’equipaggio all’interno della Cittadella, una zona sicura della nave, mentre lui stesso e il timoniere rimanevano sul Ponte per assicurare il governo dell’Unità. Al momento dell’abbordaggio simulato dei pirati, il Comandante e il timoniere, prima di fermare le macchine, si sono riuniti al resto dell’equipaggio nella Cittadella da dove, oltre al controllo del mercantile, sono state assicurate, e realisticamente provate, le comunicazioni con nave Luigi Rizzo che, nel frattempo, ha rapidamente raggiunto il mercantile al fine di intervenire e contrastare l’attacco. La Forza di proiezione navale, connubio composto dalla stessa Nave militare, il personale altamente specializzato della Brigata Marina San Marco e gli elicotteri imbarcati della
M.M., costituisce un insieme unico di elementi, con reale capacità di intervento in situazioni critiche a principale salvaguardia degli equipaggi sottoposti ad attacchi.

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