Checco Bruni, unico italiano in gara nel SailGP, non era a bordo del team giapponese nel match race finale che ha visto proprio i nipponici vincitori della tappa di Taranto. Il siciliano (guarda il video) si è detto dispiaciuto, ma ha anche affermato che in questi casi bisogna essere giocatori di squadra.
Bruni aveva partecipato alle due gare di flotta della giornata finale della competizione, ma a causa delle condizioni di vento, il match race conclusivo ha visto a bordo solo 3 membri dell’equipaggio. Di qui la necessità di lasciare a terra due uomini del team tra cui, per il Giappone, c’era Checco Bruni.
“Sì, mi è dispiaciuto – ha dichiarato Bruni – però credo che ogni tanto bisogna essere dei bravi giocatori di squadra. Quando è il tuo momento devi dare il massimo e credo che sia stato così nelle prime due regate di oggi. Abbiamo fatto un terzo e un primo (posto), quindi quando sono stato chiamato in gioco ho fatto molto bene. Poi bisogna accettare quando, per il bene del team, vieni messo in un angolo. Devi dare supporto, anche con due-tre cose dette al momento giusto nel modo giusto, devi supportare il team. Credo sia importante accettare di essere un giocatore e non sempre un protagonista”.
Bruni si è anche augurato che Taranto possa ospitare di nuovo l’evento l’anno prossimo: “Sono soddisfattissimo, un grande successo del mio team, di Taranto e dell’Italia in generale. Una grandissima risposta di pubblico in acqua e a terra e in televisione e quindi devo dire che ancora una volta l’Italia sta rispondendo alla grande alla vela internazionale”. Per quanto riguarda, invece, le condizioni climatiche che, in questi giorni hanno mostrato poco vento ha concluso: “Di solito gli italiani sono bravi con poco vento, forse ho passato un pochino di questa attitudine a Nathan e agli altri ragazzi”.
Redazione Sport di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.