Livorno, si cerca lo squalo mako pescato alle Secche della Meloria prima che possa finire illegalmente sul mercato clandestino.
Rischia una denuncia penale il pescatore che aveva catturato un giovane esemplare maschio di squalo Mako, lungo circa 1 metro e di 20 kg di peso, nel tratto di mare vicino all’area protetta delle Secche della Meloria.
Lo squalo mako sarebbe stato catturato accidentalmente nelle reti
Lo squalo mako, sarebbe stato catturato accidentalmente nelle reti di un peschereccio e poi è stato scaricato sulla banchina del porto di Livorno senza avvisare le autorità competenti. La pesca sportiva allo squalo mako non avviene per pratica diretta, ma accade spesso che finiscano per essere pescati, come accaduto ad esempio a Catania, dove un esemplare di circa 4 metri è stato catturato dai pescatori.
Il nome scientifico è squalo mako Isurus oxyrinchus, e rientra in una delle 22 specie di pescicani protette dall’Unione europea: una tutela che ha fatto crescere la presenza di squali mako nel Mar Mediterraneo e nei mari italiani, protette dallo Sharks MOU. Nel Mediterraneo gli squali protetti lo squalo bianco (Carcharodon carcharias), lo squalo elefante (Cetorhinus maximus), lo squalo smeriglio (Lamna nasus), la manta gigante (Manta birostris) e la verdesca (Prionace glauca).
Squalo mako, le caratteristiche
Generalmente, Io squalo mako vive nelle acque tropicali e temperate di tutto il mondo. La sua presenza in Italia è sempre più frequente negli ultimi anni, anche perché è un ottimo nuotatore in grado di percorrere anche 58 chilometri al giorno.
Si nutre di pesce azzurro e calamari, ma attacca anche pesci di grosse dimensioni. La femmina di squalo mako può raggiungere fino a 4 metri di lunghezza. Inoltre, questa specie di squalo, appartenente alla famiglia Lamnidae, viene considerata pericolosa tra le più pericolose per l’uomo, assieme allo squalo bianco e allo squalo tigre.
Squalo mako pescato a Livorno in via accidentale
L’uomo che ha pescato lo squalo mako a Livorno, secondo quanto riporta la Capitaneria di Porto, non avrebbe infatti considerato il divieto assoluto di pesca dell’animale e l’obbligo del suo rigetto immediato in mare. Questa specie, infatti, rientra tra le specie di squali protette dalle Convenzioni internazionali Cites di Washington e quella di Barcellona, che lo hanno catalogato lo squalo mako tra gli animali a rischio estinzione.
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Intanto le indagini sul caso, tuttora in corso, proseguiranno da parte degli ispettori pesca della Guardia Costiera insieme ai militari del nucleo Carabinieri Cites di Livorno (per gli aspetti legati alla disciplina sul commercio internazionale della fauna selvatica minacciata di estinzione) per scongiurare che le carni o altre parti dello squalo, siano state introdotte illegalmente sul mercato. Infatti, le carni dello squalo mako vengono ritenute tra le più pregiate, e nei Paesi Asiatici sono particolarmente apprezzate le zuppe con le pinne di squalo mako.
Le Secche della Meloria e l’area marina protetta
Le Secche della Meloria sono costituite da alcuni scogli che affiorano nel Mar Ligure a ovest di Livorno. La superficie interessata è di circa 40 km² e si estende all’interno di un’area a forma triangolare nel tratto marino compreso tra la costa livornese e l’isola di Gorgona.
Il toponimo Meloria deriva dal nome latino (Insula Maenaria) con cui erano chiamate in età romana, probabilmente a causa della presenza di un tipo di pesce (maena). Le secche sono segnalate dal Faro meridionale della Meloria, che è stato costruito nei pressi della preesistente Torre della Meloria, e dal Faro settentrionale della Meloria situato sullo scoglio all’estremità settentrionale dell’area delle secche.
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Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.