Hemingway e Pilar, storia d’amore di un “uomo pescatore” per la sua barca, il cui nome richiama alla casata reale spagnola: la permanenza a Cuba e le origini della relazione che ha ispirato i romanzi Il Vecchio e il mare e Isole nella Corrente
di Nicoletta Natoli
Qualche giorno fa, il 12 ottobre, la Spagna ha celebrato la sua festa nazionale, il cosiddetto Día de la Hispanidad, che commemora il giorno della scoperta dell’America, e coincide con la festa religiosa in onore della Nostra Signora del Pilar.
Pilar è uno dei nomi femminili più diffusi in Spagna e nella storia è appartenuto a donne della casa reale, nobili e religiose. Ci sono Pilar famose anche nella moda, nello sport, nella musica, nel cinema e nella letteratura; tra queste ultime ricordiamo Pilar Ternera, uno dei personaggi di Cent’anni di solitudine – capolavoro di Gabriel García Márquez –, e la Pilar leader partigiana nel romanzo Per chi suona la campana, ambientato durante la Guerra Civile Spagnola e considerato il miglior lavoro di Ernest Hemingway.
Ma nella vita dello scrittore ci furono altre due Pilar: la sua seconda moglie Pauline, soprannominata appunto Pilar, e la sua adorata barca, di cui vi parliamo in questo articolo.
Hemingway e Pilar: pescatore appassionato
Nato il 21 luglio del 1899 a Oak Park, città dello stato americano dell’Illinois, Ernest Hemingway ebbe tre grandi passioni: la caccia, la tauromachia e la pesca, che coltivò fin dall’infanzia pescando nei laghi e nelle insenature nei pressi della residenza estiva della sua famiglia.
I suoi primi pezzi giornalistici riguardarono proprio il suo sport prediletto, e, insieme a tutte le pagine in cui ha trasformato la pesca in letteratura, sono stati raccolti nell’antologia postuma dal titolo Hemingway on Fishing, pubblicata nel 2000 a cura di Nick Lyons.
In uno dei suoi innumerevoli viaggi, Hemingway si recò in crociera a Cuba nell’aprile del 1934, dove rimase per due mesi a bordo della barca del capitano Joe Russell, suo compagno di pesca per ben 12 anni. Nel mese di agosto si spostò a L’Avana insieme a Pauline, all’epoca sua moglie; qui assistette a eventi politici e sociali fondamentali, come la deposizione del dittatore Machado e la successiva elezione del rivoluzionario Carlos Manuel de Céspedes, che guidò Cuba all’indipendenza.
In quello stesso anno, Hemingway comprò la sua famosa barca d’altura, che inaugurò il 18 luglio e che battezzò appunto Pilar, nome che deriva, come già detto, dal soprannome della sua seconda moglie, ma probabilmente anche dal nome di un toro che Hemingway vide a Saragozza, durante una delle sue amate corride.
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Nel 1935 lo scrittore trascorse molto tempo a pescare a Bimini, distretto più occidentale dell’arcipelago delle Bahamas. Nel corso degli anni, la sua attività da pescatore, le sue leggendarie bevute di daiquiri e le sue imprese in battaglia attirarono l’attenzione degli indigeni, ed entrarono così a far parte della storia delle isole.
Identikit della barca Pilar di Hemingway
Pilar era una barca da pesca lunga 12 metri, e fu venduta al prezzo di 7.495 $ dalla compagnia navale Wheeler Shipbuilding, situata nel quartiere newyorkese di Brooklyn. Il tempo che lo scrittore trascorse a bordo influì su molti dei suoi romanzi, in particolare Il vecchio e il mare (1953) e Isole nella Corrente (1970).
Inoltre, Pilar è stata fonte di ispirazione per il nome di una spiaggia di Cayo Guillermo – Playa Pilar -, ed è diventata famosa anche al cinema, poiché una sua riproduzione compare in un film del 2012 intitolato Hemingway & Gellhorn.
Inizialmente la barca fu usata per delle regolari battute di pesca nelle acque dell’isola di Key West e nella Corrente del Golfo, al largo della costa cubana. Disponeva di un livewell per contenere i pesci, e di un assetto a doppio motore, che abbassava il quadro di poppa di 30 cm, e aggiungeva un’onda lunga di grande ampiezza alla stessa per agevolare il traino dei pesci grandi sulla barca. Successivamente l’imbarcazione venne dotata di una passerella volante, e il suo scafo fu dipinto di nero.
Pilar veniva quasi sempre attraccata a Cojimar, villaggio di pescatori in cui lo scrittore trovò l’ispirazione per il suo romanzo Il vecchio e il mare; alla sua morte, i pescatori fusero le loro ancore per erigere un busto a sua perenne memoria.
A bordo di Pilar Hemingway diede prova delle sue grandi abilità da pescatore e batté numerosi record; nel 1935 vinse tutti i tornei del triangolo Key West-Havana-Bimini, nel 1938 pescò sette marlin in un solo giorno, e inoltre fu il primo a trasportare su una barca un tonno gigante in perfette condizioni. In onore dei suoi successi gli venne intitolato il torneo Hemingway Fishing Tournament, che si tiene a Cuba dal 1950.
L’amore per Cuba e la sua attività di controspionaggio nella Seconda Guerra Mondiale
Nel febbraio del 1939 lo scrittore andò a Cuba e vi rimase per un mese; quando tornò a L’Avana fu raggiunto da Martha, la sua futura terza moglie. L’anno successivo, dopo il loro matrimonio, le regalò la “Finca Vigía”, una proprietà inizialmente in rovina dove trovò la serenità e l’ispirazione giuste per completare il suo romanzo Per chi suona la campana, che riscosse un successo immediato. Amò talmente tanto questa tenuta che rimase a viverci fino al 1960, anno precedente alla sua morte.
Nel pieno della Seconda guerra mondiale, Hemingway andò in vacanza a Città del Messico, ospite del suo amico Nathan Davis, che lo convinse ad avviare un’attività di controspionaggio a L’Avana, per impedire che i nazisti si infiltrassero a Cuba. E qui entrò di nuovo in gioco la sua amata Pilar, che, con il permesso dell’ambasciatore americano, fu da lui trasformata in una nave civetta, fintamente interessata a portare avanti delle ricerche scientifiche per conto del Museo Americano di Storia Naturale. L’organizzazione messa in piedi da Hemingway fu sospesa in seguito a un’indagine dell’FBI, ma questa avventura gli fu di ispirazione per il romanzo Isole nella corrente, pubblicato postumo e rimasto incompiuto.
Il Premio Nobel e gli ultimi anni della sua vita
Dopo una lunga serie di vicende personali legate alla guerra, alcuni problemi di salute e numerosi viaggi, lo scrittore tornò a Cuba nei primi anni ’50 e si dedicò nuovamente alla sua passione più grande a bordo della sua Pilar. Fu in quel periodo che scrisse Il vecchio e il mare, pubblicato nel 1952, che gli valse il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura nel 1954, in merito al quale disse che era un riconoscimento da dare a Cuba.
Il protagonista di questo romanzo è il pescatore Santiago, che da circa tre mesi non riesce a catturare nulla, malgrado l’aiuto del giovane Manolin, al quale poi, vista la sfortuna dell’anziano, i genitori proibiscono di pescare con lui. Un giorno Santiago, da solo, riesce a prendere un gigantesco pesce vela, un marlin simile al pesce spada, che trascina la sua barca per tre notti finché lui non riesce ad ammazzarlo. Nel viaggio di ritorno al porto, la preda è divorata dagli squali, e Santiago arriva a casa psicologicamente distrutto. Fortunatamente, Manolin corre in suo aiuto e gli promette che sarebbero tornati a pescare insieme.
Il vecchio e il mare: romanzo ispirato al marinaio cubano Gregorio Fuentes e alla Pilar
Il vecchio e il mare rappresenta la perfetta sintesi dei temi più cari a Ernest Hemingway, ovvero la tenacia e il coraggio dell’uomo, l’amicizia, la vita intesa come una sfida al destino, l’unione tra l’uomo e la natura, e l’approssimarsi della morte.
Il tema dell’amicizia è impersonato da Santiago, personaggio per il quale lo scrittore si è probabilmente ispirato al marinaio cubano Gregorio Fuentes, suo grande amico che per un quarto di secolo condivise con lui il timone dell’amata Pilar. Al tema della tenacia, rappresentato dalla lotta tra pescatore e pesce, è legato anche un aneddoto: in onore di questo memorabile incontro/scontro, è stato dato il nome Hemingway al mariln, un pesce imparentato coi pesci spada e coi pesci vela.
Hemingway lasciò la sua barca all’amico Gregorio, che successivamente la donò al Governo di Cuba.
Oggi Pilar è visibile all’interno del Museo Hemingway, situato dove sorgeva la Finca Vigía.
Negli ultimi anni della sua vita Hemingway iniziò a dare segni di squilibrio mentale, e difatti morì suicida il 2 luglio del 1961, sparandosi un colpo di fucile in bocca. È difficile scegliere tra le tante frasi contenute nei libri dello scrittore, ma in chiusura di questo articolo vogliamo citarne una tratta da Il vecchio e il mare:
“L’uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto ma non sconfitto.”
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.