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“Luna Rossa ad Auckland parla toscano, chissà se la prossima edizione…”

MAZZEO LUNA ROSSA

Dal suo patron ai cinque componenti del team, Luna Rossa mai come in questa competizione di Prada Cup parla toscano. E la definisce “un’eccellenza della regione alla conquista del mondo”, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo, fiero delle origini degli atleti, ma anche di tutte le pedine fondamentali della squadra che sta dettando legge contro gli inglesi di Ineos UK.

“Luna Rossa è migliorata parecchio rispetto alla fase a gironi”, commenta il presidente, che quando può (causa lavoro, soltanto nei weekend) segue la barca italiana. “Il mio sogno è vedere dal vivo un’edizione dell’America’s Cup in Italia, magari in Toscana, chissà se la prossima…” spera il presidente, anche se, da buon scaramantico, non si sbilancia in pronostici.

Presidente Mazzeo, c’è tantissima Toscana in questa America’s Cup. La regione si conferma un’eccellenza per i talenti espressi con Luna Rossa.

Dal patron di Luna Rossa Bertelli che è di Arezzo a Marco Capitani, a il designer di Porto Santo Stefano e leader del team della progettazione delle vele, che sono state l’arma in più finora contro Ineos. É toscano anche Giovanni Tognozzi che è membro del team dalla edizione del 2000. Poi ci sono anche il viareggino Marco Donati, mago dell’elettronica, il fisioterapista Stefano De Pirro e il velaio di Populonia Maximiliano Valli, che iniziò giovanissimo come ragazzo di bottega fino a diventare un professionista di livello mondiale. La passione per la vela in Toscana è molto forte, ma c’è anche una professionalità unica al mondo.

Marinai, velisti, ma anche esperti del designer. Insomma, oltre allo sport vero e proprio c’è anche una parte legata allo sviluppo del settore nautico di cui già la regione può vantarsi nel mondo. È da incentivare ulteriormente? E in che modo?

Il distretto della nautica è un’eccellenza toscana, coinvolge oltre 200 imprese, 11 centri di competenza e servizi, 20 organismi di ricerca e 39 infrastrutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico. Questo è stato un anno difficile ma sarà un settore importante su cui puntare nella ripartenza. In Toscana su questo settore abbiamo un know-how che ci invidiano in tutto il mondo, però va sostenuto, rilanciato, aiutato ad adattarsi ai cambiamenti del mercato.




Talenti non solo ad Auckland. Il fiorentino Giancarlo Pedote, con il suo ottavo posto, è il primo italiano a posizionarsi nella top ten della Vendée Globe, una regata in solitario da sempre in appannaggio dei francesi…

Pedote ha compiuto un’impresa eroica, oltre ad aver portato i valori della Toscana per 24.365 miglia circumnavigando l’intero pianeta. Per questo abbiamo deciso di premiarlo come Consiglio Regionale. Il suo risultato alla Vendée Globe credo sia il coronamento di una carriera fantastica.

Torniamo in Nuova Zelanda. Ci sono state polemiche per il regolamento sul protocollo covid-19, Luna Rossa alla fine l’ha spuntata e si tornerà in acqua nel weekend. Il suo pronostico per le finali di sabato e domenica con gli inglesi di Ineos?

Sono molto scaramantico. Non faccio pronostici, spero che nel weekend potrò seguire in diretta le regate, cosa impossibile da fare per me durante la settimana, e di godermi lo spettacolo. Ho visto molto bene Luna Rossa, è migliorata parecchio rispetto alla fase a gironi. Il mio sogno è vedere dal vivo un’edizione dell’America’s Cup in Italia, magari in Toscana, chissà se la prossima…

La Toscana è fucina di atleti velisti. Si può ipotizzare una “cantera” tutta regionale, fatta di giovani promesse?

Io credo che come Regione dobbiamo incentivare lo sport giovanile, sia come uno strumento di formazione sia per insegnare quei valori che solo lo sport sa insegnare. Imprese come quella di Pedote o di Luna Rossa possono avvicinare molti ragazzi alla vela, io ho cominciato ad appassionarmi col le imprese del Moro di Venezia, e dobbiamo essere pronti ad accoglierli e formarli. L’importante è che si divertano, poi per i più talentuosi vanno costruiti percorsi che li aiutino a farli emergere ed eccellere.

E per finire, il turismo nautico. Marine della Toscana ha già fatto sapere di essere pronta per far ripartire lo yachting e il charter sfidando il covid-19. Una battaglia comune per la ripresa?

Anche il turismo nautico ha subito un duro colpo dalla contrazione susseguente alla pandemia. Io penso che quando questa emergenza sanitaria sarà definitivamente superata, e ci stiamo incamminando su questa strada grazie alle vaccinazioni, ci troveremo di fronte a uno scenario nuovo e per certi versi anche inaspettato. Credo ad esempio che aumenterà la voglia di un turismo meno massificato, più di qualità e quindi più sostenibile. In questa prospettiva il lavoro approntato da Marine della Toscana è assai lungimirante e quindi destinato al successo. Per cui penso che potrà rappresentare una delle leve su cui agire per far ripartire una nuova offerta turistica in Toscana.

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