Località di mare

La penisola sorrentina candidata a capitale della cultura per l’anno 2024

La penisola sorrentina candidata a capitale della cultura per l’anno 2024

L’assemblea di Federalberghi Penisola Sorrentina ha approvato una delibera finalizzata ad avviare l’iter per la candidatura della penisola sorrentina quale capitale della cultura per l’anno 2024.

L’auspicio è che i futuri sindaci di Sorrento e Massa Lubrense, unitamente agli altri amministratori dei Comuni del comprensorio, aderiscano al nostro progetto mettendo in campo tutte le energie necessarie affinché la nostra meravigliosa terra possa ottenere tale prestigiosa investitura.

“La penisola sorrentina vanta uno straordinario patrimonio storico e culturale che, insieme alle bellezze naturali e alla consolidata vocazione all’accoglienza, la proietta necessariamente tra le località turistiche più ambite al mondo – sottolinea Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Penisola Sorrentina – Il riconoscimento di capitale della cultura rappresenterebbe un valore aggiunto per la nostra terra e rafforzerebbe l’offerta turistica, innescando un forte ciclo di sviluppo economico e sociale utile a risollevare Sorrento e dintorni dall’attuale crisi provocata dal Coronavirus”.

La candidatura a capitale della cultura per l’anno 2024

Il toponimo “Sorrento” deriva dal latino Surrentum, ed è ben documentato in epoca classica, anche da fonti greche. Potrebbe derivare dalla forma greca Συρρεντόν, Syrrentón, dal verbo συρρέο, syrréo, “confluisco”, in riferimento dalle acque che scendono dalle strette valli nelle vicinanze: quindi “confluenza delle acque”.

Terra dei colori, delle sirene, città dei giardini: sono davvero tante le definizioni attribuite a Sorrento, patria del grande Torquato Tasso.

In effetti, in ognuna c’è un fondo di verità, un pezzo di storia di questa città millenaria influenzata nei secoli da culture diverse: greci, romani, normanni, aragonesi son tutti passati di qui lasciando, ciascuna civiltà, la propria impronta e ricevendone in cambio i frutti di una natura generosa e i paesaggi struggenti di uno dei tratti di costa più belli al mondo.

POTREBBE INTERESSARTI: Campania OPENArt a Maiori, tre appuntamenti con la grande musica

Dal XIX secolo, Sorrento è un’amena città turistica, forte di un legame saldissimo col mondo anglosassone risalente all’epoca del cosiddetto “Grand Tour”, quando la conoscenza del Mediterraneo era bagaglio indispensabile della formazione dell’aristocrazia mitteleuropea.

Ne è scaturita un’atmosfera molto diversa rispetto ad altre località turistiche della Campania. Forse meno incline al folclore, ma certamente più ordinata, più accogliente, più civile. Quanto alle cose da fare, sono davvero tante. Di seguito, le più significative dal nostro punto di vista.

Vico Equense – Vico Equense sorge su un blocco tufaceo e calcareo, ad un’altezza media di 90 metri: si affaccia sul mar Tirreno, nella parte meridionale del golfo di Napoli, all’inizio della costiera sorrentina, per arrivare poi ad un’altezza massima di 1.444 metri con la cima del monte Sant’Angelo, la più alta dell’intera catena dei monti Lattari; per un breve tratto, montuoso e scosceso verso il mare, la città è bagnata anche dalle acque del golfo di Salerno, lungo la costiera amalfitana, nelle vicinanze dell’arcipelago de Li Galli. Con una superficie di quasi 30 chilometri quadrati, Vico Equense è il più vasto comune della penisola sorrentina, nonché l’ottavo dell’intera città metropolitana.

Sorrento – Sorrento è una cittadina costiera della Penisola sorrentina che si trova di fronte alla baia di Napoli, nella parte sud-occidentale dell’Italia. Edificata sulla scogliera che la separa dal suo affollato porticciolo, Sorrento è famosa per il panorama sul mare e piazza Tasso, costellata di caffè. Il centro storico è un dedalo di stradine dove trova spazio la chiesa di San Francesco, un edificio del XIV secolo con un chiostro tranquillo.

Massa Lubrense – Agli estremi della Penisola Sorrentina, protesa verso l’isola di Capri quasi a volerla toccare, contornata da circa 20 Km di costa bagnati dai due golfi di Napoli e di Salerno. Il territorio, ricco di storia, miti e tradizioni, è attraversato in lungo e in largo da una rete di sentieri di oltre 100 Km; alcune stradine pedonali, con tratti di caratteristica pietra arenaria, collegano le numerose frazioni, ben 18, da cui è composto il Comune. Chi cammina lungo questi percorsi, con lo sguardo rivolto a panorami suggestivi e incantevoli, è accompagnato dalla scenografia dei tipici pergolati a protezione dei limoneti, da lussureggianti oliveti e, nei tratti costieri, dai tipici profumi della macchia mediterranea.

Piano di Sorrento – Piano di Sorrento, dominata dai 653 metri del Monte Vico Alvano, occupa la parte centrale della penisola sorrentina sulla Costiera Amalfitana, confinando con i Comuni di Meta, Vico Equense e Sant’Agnello; a Nord la costa, costituita da alte falesie di tufo guarda il Golfo di Napoli. L’uomo è presente in questo territorio fin dalla preistoria: tre grotte: La Porta, Mezzogiorno ed Erica, scoperte negli anni cinquanta e sessanta nella zona collinare del comune sono ancora lì a testimoniare questo ancestrale connubio. In esse furono ritrovati elementi risalenti al Paleolitico Superiore ed al Mesolitico. Ma di gran lunga più importante è il rinvenimento dei resti di un villaggio e di una necropoli nei pressi della sorgente S. Massimo: le Genti del Gaudo si insediarono qui nel II millennio a.C. A partire dal VII secolo a.C. giunsero prima i Greci e poi i Sanniti. Infine, come il resto della penisola sorrentina, anche la Planities romana fece parte del municipio di Sorrento. La storia di Piano è, da quel momento, indistinguibile da quella di Sorrento, e caratterizzata, se si vuole, da ripetuto, ostinato anelito di rivolta nei confronti della sudditanza sorrentina; e tuttavia, a ben vedere, anche d’amore verso il più famoso capoluogo.

Meta di Sorrento – Il comune di Meta è posizionato nella penisola sorrentina assieme ai comuni di Vico Equense, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e Massa Lubrense. È il secondo paese della penisola provenendo da Napoli, dopo Vico Equense, si affaccia infatti solo sul Golfo di Napoli. Meta sorge a circa 111 metri sul livello del mare e si estende su una superficie di circa 2,5 km², che comprendono sia zone costiere, con oltre 800 metri di litorale, sia zone montuose, con la frazione di Alberi, il Monte Vico Alvano a Sud Est, di 642 metri, e parte dei Monti Lattari. Sebbene non esistano reali divisioni politiche all’interno del comune, la tradizione popolare vede Meta divisa in due parti ben distinte: Meta “di sopra” e Meta “di sotto”; la prima comprende Alberi e la zona interna del paese; la seconda è invece composta dalla zona antistante la costa. La storia del paese è strettamente legata a quella della Penisola e dell’intero Regno di Napoli. Si fa risalire la fondazione di Meta all’incirca al VII secolo d.C. Nel IX secolo i metesi avevano un’ottima marina mercantile e frequentavano i porti dell’Oriente, compresi quelli della Palestina. Si può quindi pensare che fossero devoti alla Madonna del Taborre, la cui statua poi fu trasportata a Meta. In seguito ad un’apparizione divina fra rami di alloro, la santa prese il nome di Madonna del Lauro. La tradizione paesana colloca l’apparizione della Madonna dove oggi sorge la basilica a essa dedicata.

LEGGI ANCHE: Torna a Surriento: c’è anche Magalli per il Premio “Penisola Sorrentina”

Sant’Agnello – È un piccolo centro della costiera sorrentina, ricompreso tra i comuni di Piano di Sorrento e Sorrento. Il comune è diviso in cinque rioni: rione Angri, rione Cappuccini, rione Colli di Fontanelle, rione Maiano e rione Tordara-Trasaella. Il comune di Sant’Agnello diventa autonomo nel 1866, a seguito delle ripetute richieste di indipendenza rivolte dai Casali di Trasaella, Mortora, Angri e Maiano – che già nel 1808 avevano ottenuto il distacco da Piano di Sorrento – nei confronti di Vittorio Emanuele II. Quest’ultimo, sentendosi sotto pressione, sancì finalmente con il decreto 10 dicembre 1865 la nascita del nuovo comune, suddiviso in cinque rioni: rione Angri, rione Cappuccini, rione Colli di Fontanelle, rione Maiano e rione Tordara-Trasaella. Negli anni del fascismo (dal 1927 al 1946) Sant’Agnello formò con i vicini comuni di Sorrento, Piano di Sorrento e Meta la «Grande Sorrento», per poi tornare ad essere indipendente dopo la caduta del regime.

Leggi anche

Ecco il nuovo pontile di Jesolo, punto di interscambio per il turismo lento

Fabio Iacolare

Gaeta, in aumento le prenotazioni alberghiere: si va verso il sold out

Redazione

Capitale della Cultura 2022, in corso le audizioni delle finaliste: il 18 gennaio il verdetto

Redazione Sport

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.