Covid, allarme dei pescatori: mascherine e guanti finiscono nelle reti da pesca , con un danno per l’ambiente ma anche per le attività in mare.
Guanti e mascherine anti-Covid abbandonati in mare finiscono nelle reti da pesca, un ennesimo rifiuto altamente inquinante che si aggiunge a bottiglie, buste di plastica, bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie e pneumatici.
Migliaia di mascherine e guanti pescate in mare
A denunciare l’allarme dei mari italiani è Fedagripesca Confcooperative, che ha raccolto le segnalazioni dei pescatori lungo le coste italiane.
“E’ impressionante la quantità di mascherine e guanti che porto a terra con le mie reti”, racconta un pescatore +. “Va trovata una soluzione – osserva – perchè così non possiamo andare avanti”. Difficile fare un bilancio, ma già oggi nei nostri mari, ricorda Fedagripesca, finiscono ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica a cui si aggiungono ora i dispositivi.
Intanto in Thailandia c’è già chi ricava mascherine proprio dal riciclo delle reti da pesca, uno dei rifiuti più diffusi negli oceani.
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Un’idea che potrebbe prendere piede anche in Italia dove i pescatori già da anni sono impegnati nella raccolta delle plastica in mare e nel recupero degli attrezzi ‘fantasma’ , quelli dispersi accidentalmente.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.