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Domani torna il canottaggio. Canoa, la Horn beffata da una penalità: solo quarta

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Rientrato l’allarme tifone, l’Italia del canottaggio torna in acqua domani. A partire dalle 3:10 ci saranno le finali di quattro senza maschile, quattro di coppia maschile e femminile. A seguire l’Italremo affronterà quattro semifinali: doppio Pesi Leggeri maschile e femminile, e due senza maschile e femminile. Brutte notizie invece nella canoa slalom: Stefanie Horn, beffata da una penalità, chiude solo quarta la finale.

Partiamo da canottaggio. Nel quattro senza maschile, l’Italia difenderà con Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Bruno Rosetti e Matteo Castaldo il bronzo olimpico conquistato a Rio 2016 dagli stessi Vicino, Lodo e Castaldo, e per farlo dovrà guardarsela innanzitutto dalla Gran Bretagna, campione olimpica della specialità in carica da Sydney 2000 e quest’anno già campione d’Europa (Italia terza nell’occasione con a bordo Castaldo e Rosetti), dalla Romania argento iridato ed europeo in carica e dall’Australia, seconda nella specialità a Rio 2016 e agli ultimi Mondiali del 2019.




Il quattro di coppia azzurro di Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Simone Venier (quest’ultimo alla quinta Olimpiade e medaglia d’argento della specialità ai Giochi di Pechino 2008) arriva alla finale olimpica al termine di un quinquennio che li ha visti conquistare un oro e un bronzo ai Mondiali e due ori e due argenti agli Europei.

Tra gli avversari più temibili l‘Olanda e la Polonia, rispettivamente prima e seconda davanti all’Italia nell’ultimo confronto iridato due anni fa, con gli olandesi secondi agli Europei di quest’anno proprio dietro agli azzurri. Attenzione anche all’Estonia, specialista del quadruplo maschile, bronzo europeo in carica e a Tokyo per difendere il terzo posto conquistato a Rio 2016, e all’Australia seconda nell’ultima Olimpiade dietro alla Germania, rimasta a sorpresa fuori dalla finale.

Nel quattro di coppia femminile Stefania Gobbi, Veronica Lisi, Alessandra Montesano e Valentina Iseppi, artefici del ritorno dell’Italia in una finale olimpica in questa barca dopo 37 anni e quest’anno in grado di conquistare una medaglia d’argento e una di bronzo in Coppa del Mondo, avranno contro tutto il podio degli ultimi Mondiali, nell’ordine Cina, Polonia e Olanda, con quest’ultime che nel corso della stagione si sono laureate campionesse d’Europa della specialità e che a Rio 2016 furono bronzo, alle spalle proprio della barca polacca. In finale anche la Germania, detentrice dell’oro olimpico e che vorrà dimostrarsi da podio, dopo averlo mancato all’ultima edizione sia dei Mondiali che degli Europei.

Stefanie Horn beffata in finale da una penalità: solo quarta

Stefanie Horn chiude quarta nella finale della canoa slalom ai Giochi Olimpici di Tokyo. L’azzurra paga una penalità di due secondi che la estromette dal podio per un’inezia. Oro alla tedesca Funk davanti alla spagnola Chourraut e all’australiana Fox.

Dopo aver chiuso al quarto posto la semifinale sul tracciato del Kasai Slalom Center, l’azzurra ha cominciato la sua finale con uno sfortunatissimo tocco con la punta della sua barca alla porta numero 2. Due secondi di penalità che pesano come un macigno sul risultato finale. La discesa dell’atleta della Marina Militare è perfetta ma il cronometro recita 106.93, quarto posto.

La medaglia d’oro va alla tedesca Ricarda Funk che è più lenta dell’azzurra ma impeccabile nel percorso: 105.50 è il numero magico che vale il titolo olimpico. Il resto del podio rappresenta un’altra pagina di storia della canoa slalom: la medaglia d’argento va alla campionessa di Rio 2016 e bronzo a Londra, la spagnola Maialen Chourraut, in 106.63; il bronzo invece va all’australiana Jessica Fox, argento a Londra e bronzo a Rio, che chiude in 106.73 nonostante due penalità (4”). Entrambe diventano le uniche atlete nello slalom femminile ad aver vinto tre medaglie olimpiche. La 30enne azzurra, che aveva chiuso all’ottavo posto la finale di Rio 2016, conferma ancora una volta di essere tra le prime atlete al mondo in questa specialità

 

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