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America’s Cup, Grant Dalton risponde alle polemiche: l’accusa a Dunphy

grant dalton

La notizia di Barcellona come sede dell’America’s Cup non ha sorpreso più di tanto, con la capitale della Catalogna che era già considerata, insieme a Malaga, la candidata più accreditata. Nonostante questo, con l’annuncio ufficiale, scoppia la polemica in Nuova Zelanda, con tifosi e leader politici che avrebbero desiderato una difesa del titolo, da parte di Team New Zealand, nel mare di casa. Le altre candidate, infatti, erano Cork in Irlanda, Jeddah in Arabia Saudita e Auckland in Nuova Zelanda, appunto. Quest’ultima, tuttavia, è risultata tra le meno accreditate nelle ultime settimane, a causa dei problemi economici che hanno spinto Grant Dalton a cercare la sede all’estero.




Le parole della premier

Si dice delusa Jacinda Ardern, primo ministro neozelandese, per la decisione di Team New Zealand e del Royal New Zealand Yacht Squadron di giocare la prossima America’s Cup a Barcellona: “Probabilmente mi sento allo stesso modo di molti neozelandesi. Sono delusa dalla decisione presa su dove si terrà l’America’s Cup. Come governo abbiamo sicuramente accumulato fondi sufficienti per ospitarlo qui. Volevamo che fosse ospitato qui. Quindi andar via è una delusione.” Ardern ha poi voluto sottolineare il rapporto unico tra i neozelandesi e la manifestazione: Noi la volevamo qui perché la Nuova Zelanda la considera un evento nazionale. Penso che nessun altro paese al mondo tratti l’America’s Cup nel modo in cui lo facciamo noi. Lo celebriamo tutti ma allo stesso tempo dobbiamo considerare tutti gli altri costi. Abbiamo messo sul tavolo abbastanza per ospitarlo qui, ma alla fine è stata presa una decisione diversa”.




L’accusa di Grant Dalton

Il boss di Team New Zealand accusa invece Mark Dunphy, il milionario neozelandese reo di aver “distrutto le possibilità di Auckland di ospitare l’America’s Cup 2024”. Dunphy sperava di impedire che la Coppa andasse all’estero lanciando una sorta di cordata che raccogliesse i fondi necessari. La volontà di estromettere Grant Dalton dal progetto non ha fatto che inasprire i rapporti tra le parti, con Team New Zealand che si è rifiutato di accordarsi con l’uomo d’affari e i suoi 40 milioni di dollari, che si sarebbero aggiunti ai 31 milioni messi a disposizione dal governo e dal Consiglio di Auckland.

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Una guerra di parole culminata con l’invio di lettere da parte di Dunphy, in cui venivano richieste delle scuse da parte di Dalton per delle affermazioni inesatte. Lettere, tuttavia, che sono state recepite da Team New Zealand come un tentativo di intimidazione. I kiwi hanno, in ogni caso, cercato di tenere Auckland nella rosa delle candidate, nella speranza che venissero trovati i fondi. Alla fine, però, la ricca offerta e le importanti infrastrutture sportive di Barcellona hanno prevalso su tutti, con immensa delusione dei tifosi neozelandesi.

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